martedì 15 luglio 2008

Impunità generazionale

E' un periodo in cui la libertà del nostro premier sembra il problema centrale di un paese che intanto va a rotoli. Osserviamo però quante altre volte i politici, italiani e internazionali, hanno combinato i più grandi casini passandola liscia per il semplice fatto che la grana veniva smascherata troppo in là nel tempo.


Recentemente si è accennato al rapimento di Emanuela Orlandi, avvenuto nell'ormai lontano 1983. A quanto pare è spuntata una testimone che ha dichiarato le modalità dell'uccisione della allora 15enne romana.
Ora, se andiamo a vedere l'intreccio di personalità politiche coinvolte in quella storia, scopriamo che:
Paul Marcinkus: direttore dello IOR, era coinvolto nei più grandi scandali finanziari degli anni 80. Tra i tanti: il fallimento del Banco Ambrosiano, l'omicidio di Calvi, l'omicidio di Giovanni Paolo I. Ne salteranno fuori altri, ma poco importa: è morto nel 2006.

Giovanni Paolo II: l'uomo che ha cambiato il mondo per certi versi, ma che per altri ha pensato bene di lasciare tutto com'era. La gestione sconsiderata dello IOR (cosa che Giovanni Paolo I voleva cambiare), i fondi a Solidarnosc per far crollare il regime comunista partendo dalla sua Polonia. Il 5 giugno del 1982 Roberto Calvi, ormai braccato da tutti, spedì una lettera a Woytila in cui chiedeva l'aiuto del Vaticano in cambio del silenzio su alcune grane della Banca Vaticana.Il 17 giugno Calvi venne trovato morto. Anche Woytila ormai non può più rispondere a nessuno, essendo morto nel 2006.

La lista è lunga ed è solo un esempio.
Un bel giorno diranno candidamente che George Bush sapeva benissimo che le torri gemelle sarebbero state colpite da due aerei militari americani, che la storia di Bin Laden era una balla per mobilitare le coscienze americane ed accettare una guerra che non serviva a nessuno. Questa cosa la diranno, ma lo faranno tra 20 anni, quando Bush sarà concime e nessuno potrà più prendersela con nessun altro.

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